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Consiglio nazionale, Decaro: “Risultati importanti per i conti dei Comuni. Prossime sfide sugli investimenti”

16 Gennaio 2020

Parma sede della prossima assemblea Anci 2020

TEMI: ANCI

“Abbiamo ottenuto risultati importanti sia nel decreto fiscale che nella legge di bilancio anche se mancano alcune questioni, come i miglioramenti al decreto terremoto, a cui stiamo lavorando. Ma la prossima sfida riguarderà la programmazione sugli investimenti su cui, da qui al 2034, ci saranno circa 26 miliardi di euro di risorse. Facciamoci trovare pronti, con proposte e progetti, per ripetere quanto di buono fatto con il bando periferie”. Lo ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, aprendo i lavori del consiglio nazionale Anci, riunitosi a Roma presso il Pio sodalizio dei Piceni.

“Non è mai successo – ha detto Decaro – che un consiglio nazionale fosse così partecipato. È un record, così come un record è stata l’assemblea di Arezzo dove come mai in passato si sono registrate altissime presenze di sindaci ed espositori a conferma che Anci e i suoi rappresentanti suscitano interesse anche verso l’esterno. Grazie per la fiducia, per la partecipazione e per il vostro mettervi sempre al servizio degli ottomila sindaci italiani e dei cittadini che amministrano”.

Decaro ha poi passato in rassegna i risultati ottenuti da Anci nel confronto con il governo che proprio ad Arezzo ha avuto uno snodo importante vista la presenza del premier Conte e di tanti ministri. “Al presidente del Consiglio – ha ricordato il presidente dell’Anci – abbiamo spiegato che se le cose fossero rimaste così i Comuni non avrebbero retto. Le risposte sono arrivate e abbiamo ottenuto nel decreto fiscale lo stop ai tagli del dl 66, più semplificazione e l’innalzamento dell’emolumento per i sindaci dei piccoli Comuni, che passa a 1400 euro nette, che ridarà dignità a un ruolo fondamentale che non può e non deve essere più considerato solo come una funzione di volontariato”.

“Abbiamo poi ottenuto l’attenuazione del processo perequativo, stoppando in parallelo l’innalzamento al 100 per cento del fondi per i crediti di dubbi esigibilità”. E sulla perequazione il presidente dell’Anci ha ribadito come questa debba essere “fatta dallo Stato in maniera verticale e non con i soldi dei comuni in maniera orizzontale. I governi che si sono succeduti in questi ultimi anni hanno avuto questo approccio che ha comportato circa 2mila Comuni che ci hanno guadagnato mentre oltre 4mila ci hanno perso: è evidente che così la perequazione non funziona”.
Capitolo legge di bilancio. “Ci sono stati riconosciuti – ha detto Decaro – i primi cento milioni dei 560 tagliati con il dl 66, fondo che si ricostituirà completamente entro il 2024, noi speriamo anche prima del 2024. Anche sulla riscossione abbiamo fatto passi in avanti, ottenendo di recuperare subito le risorse, così come abbiamo fatto slittare il fondo per i debiti commerciali che però dobbiamo riuscire a eliminare”. Decaro ha quindi ricordato il ripristino e in modo stabile dei 300 milioni del fondo Imu-Tasi, la norma per la ristrutturazione del debito, le misure per le Città metropolitane e lo scorrimento delle graduatorie per le assunzioni nei Comuni.

Il presidente dell’Anci ha concluso il suo intervento tornando sulla questione del terremoto che tanto allarme sta suscitando tra i sindaci e i cittadini coinvolti. “Il decreto è un primo passo e contiene diverse risposte che Anci e i sindaci hanno più volte sollecitato. Mancano però – ha denunciato Decaro – vere misure di semplificazione per avviare una vera ricostruzione che attualmente è ferma. Inoltre dal 31 dicembre scorso non c’è più il commissario straordinario e sedici giorni senza una figura come questa sono un’enormità per i Comuni del cratere. E poi la questione dello stoccaggio delle macerie e le misure di sostegno alle attività produttive e delle famiglie. Ci si dia un quadro legislativo unico ed efficace, che punti sulla prevenzione e sulle azioni da mettere in campo quando avviene un terremoto. Queste le nostre richieste, se non verranno accolte tutti noi sindaci dovremo scendere in piazza per far sentire la voce dei cittadini del cratere”.

La chiusura del consiglio nazionale è stata dedicata alla sede della prossima assemblea Anci. All’unanimità è stata votata la delibera che ha designato Parma come città ospitante per il 2020. Sempre nella stessa delibera è stato invece deciso che nel 2021 l’assise nazionale si terrà a Genova.

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