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Scuola, Poli (Bergamo): “Su decreto inclusione Anci avvii monitoraggio su spostamento assistiti”

13 Settembre 2019

Intervista all'assessore pubblicata sul sito di Anci nazionale

“Il decreto sull’inclusione scolastica ha avuto il merito di riconoscere un ruolo all’ente pubblico sulle procedure di diagnosi in connessione con il sistema sociosanitario, oltre ad aver delineato un’ interazione tra vari enti che va ora costruita. E’ importante che i Comuni siano coinvolti, ma va considerato anche l’automatico aumento di spesa per la copertura del servizio. Per questo è importante che l’Anci promuova un confronto sui dati, anche a livello Ue, per capire il trend degli spostamenti degli assistiti verso i centri più grandi”. Lo sottolinea Loredana Poli, assessore all’Istruzione al Comune di Bergamo riferendosi al decreto inclusione, una delle principali novità cui dovranno confrontarsi gli enti locali alla riapertura dell’anno scolastico.
“Dal punto di vista del Comune di Bergamo stiamo avendo, specie negli ultimi tre anni, un’impennata di bambini e ragazzi con disabilità che rientrano nel sistema di assistenza educativa-scolastica. Abbiamo verificato che ci sono fenomeni evidenti di immigrazione di famiglie con bambini che trovano maggiori servizi in questa area del Paese: è un’immigrazione interna non solo da Sud a Nord, ma anche da Paesi stranieri specie del Magreb”. Da qui la necessità suggerita dall’assessore di Bergamo di sistematizzare i dati per capire se si tratta di un aumento eccessivo e quale è il trend a livello europeo”.

Poli si sofferma anche sul tema sempre attuale e sensibile dell’edilizia scolastica. “Nel nostro territorio la situazione è complessivamente piuttosto buona pur avendo un patrimonio immobiliare piuttosto vecchiotto, con un’età media sui 30-40 anni. Negli anni scorsi abbiamo predisposto una ricognizione precisa di tutta la documentazione tecnica che era un poco dispersa tra diversi assessorati. “Abbiamo così – spiega l’assessore – avviato un progetto per predisporre un fascicolo digitale che nel nostro proposito dovrebbe essere condiviso con le Agenzie di Tutela per la Salute chiamate a controllare e verificare lo stato dell’edilizia scolastica. In questo modo puntiamo a che il sistema pubblico sia di aiuto tra chi fa gli investimenti e progetti e chi controlla la conformità, non costruendo contrapposizioni sterili ma programmando interventi più efficaci”.

L’assessore di Bergamo interviene poi sulla legge che reintroduce lo studio obbligatorio dell’educazione civica, che è anche frutto dell’azione dell’Anci e dei Comuni. “Mi sembra che ci sia bisogno di una maggiore strutturazione dei contenuti per ciò che riguarda almeno la scuola secondaria di secondo grado”, osserva. “Questo perché l’introduzione dei temi di educazione civica nell’esame finale del secondo grado richiede una maggiore precisione nell’esposizione dei contenuti, anche per aiutare i ragazzi nell’affrontare le stesse tematiche nei loro percorsi”.
“Negli altri livelli scolastici mi sembra che una elasticità, come quella prospettata nella proposta Anci che non è stata recepita dalla legge, sia più intelligente ed adatta alla preparazione media degli insegnanti. Il tema è fare in modio che tutti i bambini e i ragazzi riescano ad incontrare nei loro percorsi scolastici progetti e contenuti di educazione civica, che non possono essere lasciati alla buona volontà dell’insegnante”, conclude Poli.

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