Anci Lombardia



Notizie Circolari Multimedia Dipartimenti AGENDA BILANCIO SOCIALE

Chi Siamo Organi Come associarsi Contatti Newsletter Lavora con noi Amministrazione trasparente

Accedi
NOTIZIE

URBANISTICA

Consumo di suolo, Anci Lombardia: Corte Costituzionale conferma libertà dei Comuni su pianificazione territoriale

18 Luglio 2019

Affermato principio costituzionale di autonomia dei Comuni

La Corte Costituzionale con la sentenza 179 del 2019 ha accolto la domanda di incostituzionalità presentata dal Comune di Brescia, con il sostegno di ANCI Lombardia, di una norma della legge regionale lombarda n. 31 del 2014 per la disciplina sul contenimento del consumo di suolo. 

“Una sentenza che conferma la libertà pianificatoria del proprio territorio da parte dei Comuni, così come sancito dalla Costituzione”. Cosi ha spiegato la vicepresidente vicario di Anci Lombardia Federica Bernardi nel corso della conferenza stampa che si è tenuta presso la sede di via Rovello 2 a Milano, a cui hanno preso parte anche Michela Tiboni, Assessore all’Urbanistica e Pianificazione per lo sviluppo sostenibile del Comune di Brescia, Federico Manzoni, Assessore ai Servizi Istituzionali del Comune di Brescia, Rinaldo Mario Redaelli, Segretario generale Anci Lombardia, Maurizio Cabras, Coordinatore Dipartimento Territorio, Urbanistica, Politiche Abitative Anci Lombardia e Alberto Fossati, avvocato Anci Lombardia.

La sentenza n. 179 della Corte Costituzionale rappresenta il punto di arrivo di un lungo contenzioso che ha coinvolto in questi anni il Comune di Brescia e Anci Lombardia da un lato e alcuni privati dall’altro che avevano ricorso al Tar ritenendo illegittima la decisione del Comune. 

“Sin dall’inizio – ha sottolineato Federica Bernardi - Anci Lombardia ha condiviso obiettivi e finalità della legge regionale lombarda n. 31 del 2014 che definisce il suolo come ‘bene comune di fondamentale importanza per l’equilibrio ambientale, la salvaguardia della salute, la produzione agricola, la tutela degli ecosistemi naturali e la difesa dal dissesto idrogeologico’. Contestualmente però abbiamo anche evidenziato che la stessa norma minava il principio costituzionalmente sancito per i Comuni della libertà pianificatoria del proprio territorio”.

“Una libertà – ha aggiunto - che arriva da molto lontano visto che come riporta anche la sentenza della Corte Costituzionale “La funzione di pianificazione urbanistica nel nostro ordinamento è stata tradizionalmente rimessa all’autonomia dei Comuni fin dalla legge 2359 del 1865”. 

La norma contestata, l’art. 5, comma 4, nel frattempo modificata da Regione Lombardia, faceva divieto ai Comuni, nell’attesa che si completasse l’iter attuativo previsto dalla legge regionale, di procedere autonomamente, alle varianti dei propri piani di governo del territorio per ridurre il consumo di suolo. 

Per Michela Tiboni, Assessore all’Urbanistica e Pianificazione per lo sviluppo sostenibile del Comune di Brescia si tratta di un risultato davvero importante “che aiuta i Comuni a portare avanti i propri principi fino alla fine”.

Federico Manzoni, Assessore ai Servizi Istituzionali del Comune di Brescia, ha ringraziato Anci Lombardia per il contributo e il sostegno fornito per il raggiungimento dell’obiettivo centrato utile a tanti altri Comuni: “In attesa di dare piena applicazione alla legge sul consumo di suolo i comuni non avrebbero potuto porre freno alle richieste di consumo di suolo”.

Il segretario generale di Anci Lombardia Rinaldo Mario Redaelli ha sottolineato la determinazione di Anci Lombardia a tutela degli interessi dei Comuni “pronta a difendere i principi di tutti quei Comuni che non hanno un supporto giuridico adeguato”.

Durante la conferenza è intervenuto anche Maurizio Cabras, Coordinatore Dipartimento Territorio, Urbanistica, Politiche Abitative Anci Lombardia, che ha guidato il tavolo che modificò articolo 5 della legge 31 e che ha definito la sentenza importante “perché fissa il ruolo dei Comuni nella decisione delle scelte autonome dei territori”.

Ha chiuso gli interventi Alberto Fossati, avvocato Anci Lombardia che ha sottolineato come la sentenza abbia sollevato due questioni: aveva la Regione toccato una delle prerogative dei Comuni assegnate dalla Costituzione? Aveva intaccato il principio di sussidiarietà verticale? Per Fossati la legge regionale segna uno spartiacque tra due visioni contrastanti di urbanistica: da urbanistica di estensione a urbanistica di contenimento e conversione. In quest'ottica appariva stonato il comma della legge 31 secondo cui il Comune veniva trasformato in organo di mera esecuzione in materia urbanistica. Ha vinto la Costituzione”.

La sentenza conferma infine l’importanza del contributo dato da Anci Lombardia nella modifica della norma transitoria della Legge Regionale 31, sottolineando il ruolo comunale in merito alla potestà della pianificazione territoriale.

 

I TERMINI DELLA VICENDA 

La vicenda ha avuto inizio quando il Comune di Brescia, come molti altri Comuni, ha modificato il suo Pgt, eliminando una vasta area di trasformazione urbanistica.

Contro questa decisione i privati proprietari hanno presentato ricorso al TAR per il suo annullamento. Il TAR bresciano con sentenza accoglieva il ricorso e annullava. Il Comune affiancato da Anci e da Legambiente ricorreva in appello in Consiglio di stato, il quale con sentenza non definitiva confermava la decisione di primo grado. Nello stesso tempo il Consiglio di Stato, accoglieva la domanda del Comune e di Anci di sottoporre la norma all’esame della Corte costituzionale, ritenendola illegittima per violazione del principio di autonomia comunale in materia di governo del territorio.

L’udienza si è svolta lo scorso 22 maggio e la Corte costituzionale con la sentenza n. 179 ha accolto i rilievi del Comune e di Anci, riconoscendo che la Regione con questa norma ha illegittimamente compresso i poteri comunali, che si sono visti esautorati della facoltà, attribuita dalla Costituzione, di effettuare scelte autonome di riduzione del consumo di suolo.

In sostanza la Corte ha riconosciuto che la Regione ha limitato i poteri comunali in materia di governo del territorio che ANCI Lombardia ha invece inteso difendere a noma degli artt. 117 e 118 della Costituzione.

La Corte Costituzionale ha dunque ri-attribuito questo potere ai Comuni e, quindi, non solo quello di Brescia, ma tutti i Pgt in riduzione del consumo di suolo, sono legittimi.

 

ANCI Lombardia © 2024  |  C. fiscale 80160390151  P. Iva 04875270961