CITTA' METROPOLITANE
Le Città metropolitane non subalterne alle Regioni ma con un ruolo chiaro, che parta da tre principi di base: risorse dedicate, funzioni autonome e certe, pari dignità istituzionale, così come sancito dalla Costituzione e dalla riforma Delrio. Sono questi i punti centrali discussi nel corso dalla riunione di coordinamento dei sindaci delle Città metropolitane, svoltasi martedì 12 febbraio a Roma nella sede Anci. La riunione – presieduta dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro e dal coordinatore delle Città metropolitane Anci, Dario Nardella – è servita per fare il punto sulla proposta di revisione della Legge Delrio, che Anci sta predisponendo e che presto presenterà al governo.
“Il quadro politico è cambiato – ha detto Decaro nel suo intervento – e se prima c’era un governo che spingeva molto sulle Città metropolitane volendo chiudere le Province con un referendum, adesso le posizioni sono cambiate e si valuta anche un ritorno alle elezioni dei Consigli provinciali. A prescindere dalle posizioni in campo – ha continuato Decaro – l’Anci rappresenta 14 città con tutta la loro autorevolezza. E’ evidente che la nostra proposta sarà presa in considerazione, a patto la più unitaria e forte possibile”.
“Diciamo no alle Città metropolitane ‘cugine sceme’ delle Regioni”. Usa l’ironia Dario Nardella per chiedere “un profilo autonomo, chiaro e non stiracchiato delle Città metropolitane rispetto alle concomitanze e competenze delle Regioni. Dobbiamo tendere ad una visione d’insieme, che abbia una connotazione chiara sulla pianificazione strategiaca, sull’autonomia fiscale e sul ruolo di coordinamento sul territorio del sindaco metropolitano”.
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