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#AnciLombardia2019

Assemblea Anci Lombardia, Fontana: "per fare il sindaco bisogna essere una via di mezzo fra eroi e matti"

12 Ottobre 2019

Interventi del Prefetto di Milano e del Presidente del Consiglio regionale

All'Assemblea di Anci Lombardia non sono mancate le presenze istituzionali, a cominciare dal Prefetto di Milano Maurizio Saccone che ha aperto i lavori dichiarando che “il paese non si esaurisce nelle grandi città ma i piccoli territori sono parte integrante e presidio fondamentale” e i Comuni non possono dare altro che collaborare. Tanti i temi considerati nel suo discorso quello relativo alla scarsità di segretari comunali e la questione dei beni confiscati alla malavita.

In sala anche il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana che ha salutato la platea evidenziando come "per fare il sindaco bisogna essere una via di mezzo fra eroi e matti". Fontana ha sottolineato che guidare un Comune "oggi è un compito difficile, crea un sacco di problemi, non è remunerato oltretutto. Sicuramente tante questioni giustificano il fatto che molti non sono più disponibili, e chi lo fa lo fa per passione". Considerando il lavoro svolto dalla Regione in questi anni, il Presidente ha osservato come "la nostra amministrazione ha messo in atto molte politiche per agevolare i Comuni, siamo convinti che la sussidiarietà sia la strada giusta da imboccare ma possiamo farlo entro certi limiti". 

Nella Sala Gaber è intevenuto il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Fermi, per il quale "il sindaco non deve essere un eroe. Se dobbiamo cercare eroi per governare le comunità, faremo sempre più fatica". Fermi si è infatti soffermato sul "segnale preoccupante arrivato dalle amministrative dello scorso maggio". "Sui 995 comuni lombardi al voto, in quasi 200 c'era una sola lista con un solo candidato sindaco, e in 16 nemmeno un candidato. E' un dato preoccupante. Testimonia la sempre minor disponibilità dei cittadini di mettersi a disposizione della comunità. Dobbiamo accantonare la demagogia e mettere al centro alcuni temi come la remunerazione dei sindaci, i rischi, l'abuso di ufficio: oggi un sindaco rischia di essere suo malgrado bersaglio di facili denunce, portato in tribunale per atti compiuti in assoluta buona fede. Il legislatore deve chiarire il tema dell'abuso di ufficio". Il presidente del Consiglio regionale ha evidenziato che "senza concorrenza vince la mediocrità, e nessuno di noi spera che nei prossimi anni i sindaci possano essere solo pensionati, dipendenti pubblici in aspettativa, ricchi o peggio ancora delinquenti. In nome dell'anticorruzione - ha continuato - sono state create troppe norme, che di fatto hanno contribuito ad aumentare la burocrazia, e così ahimè aumenta la corruzione". 

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