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ISTRUZIONE

Scuola - Fedeli: "Fondamentale ruolo dei Comuni. Felice del dialogo e del confronto che contraddistingue nostra azione condivisa"

11 Settembre 2017

Pubblichiamo un intervendo di Valeria Fedeli, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Quale futuro immaginiamo per il nostro Paese? È una domanda che da donne e uomini di governo, da rappresentanti delle istituzioni, da cittadine e da cittadini ci ritroviamo a porci ogni giorno. Dalla nostra idea di futuro dipende la nostra azione quotidiana. Un’azione che, sia per quanto riguarda il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che rappresento, che per ciò che concerne le sfide delle realtà comunali, non può che mettere al centro la persona, i diritti di ciascuna e di ciascuno, la coesione di una comunità in cui tutte e tutti trovano il proprio spazio e possono costruire senza condizionamenti e discriminazione i propri progetti di vita. Così come previsto dall’articolo 3 della nostra Costituzione. 
I diritti sono la base per permettere ad ogni persona di sentirsi pienamente cittadina o cittadino. Sono la base che permette di relazionarsi agli altri con un sentimento di impegno e di condivisione. Sono la base di una comunità.
Tutte e tutti noi che componiamo la comunità educante - ministero, scuole, Comuni, territori, famiglie e associazioni – sappiamo che l’investimento sulle nuove generazioni, sul loro sapere e su una formazione di qualità è un investimento sul futuro del Paese. Garantire conoscenze, competenze, diritti alle studentesse e agli studenti, consentire loro di crescere liberi, di costruirsi occasioni e opportunità per il futuro partendo da condizioni eguali è l’obiettivo che ci prefiggiamo, ciascuno per la propria parte, per realizzare società del domani prospere, sostenibili, eque e inclusive.
Ed è importante assicurare tutto questo e scommettere sulle studentesse e sugli studenti per essere competitivi e protagonisti su scala globale, così come i tempi ci richiedono, in modo tale da poter governare i cambiamenti, e addirittura anticiparli, giocare la partita dello sviluppo sostenibile – una partita che ci vede in campo grazie all’adesione dell’Italia all’Agenda 2030 dell’Onu – in maniera attiva e proattiva. E su scala locale, perché nessun intervento ha possibilità di successo se non è espressione dei territori, se non è condiviso, se non risponde alle esigenze, alle richieste, ai progetti, ai sogni delle singole persone che compongono la comunità civile.
Possiamo vincere questa sfida puntando a costruire una società della conoscenza di qualità. La scuola – che è responsabilità condivisa di tutte e di tutti noi -  è il luogo in cui si pongono le basi di quest’azione. Perché è lì che vengono educati cittadine e cittadini consapevoli e attivi.
Con la Buona Scuola e con gli interventi attuativi che stiamo mettendo in campo stiamo andando in questa direzione: l’Alternanza Scuola-Lavoro, il Piano Nazionale Scuola Digitale, la sistematizzazione del segmento 0-6 anni, la riforma dell’inclusione scolastica, la revisione dell’istruzione professionale, gli investimenti in edilizia scolastica (siamo a oltre 9 miliardi di risorse stanziate) sono il segnale chiaro della volontà di intervenire migliorando e innovando il nostro sistema di istruzione a beneficio dei giovani. Ma è solo collaborando che possiamo andare a segno. Nel presente e per il futuro.
Il ruolo dei Comuni è fondamentale. Interfaccia dello Stato nei territori, sono queste istituzioni a intercettare le esigenze e i bisogni delle comunità, a offrire risposte immediate, a farsi da tramite per trovare soluzioni alle questioni in campo. Questa attenzione concreta alla vita delle persone si è resa ben evidente nel modo in cui i Comuni hanno fronteggiato le difficoltà derivanti dagli eventi sismici dello scorso e di quest’anno. La loro azione è stata preziosa e solo grazie alla sinergia negli interventi che ci hanno visti insieme siamo riusciti a ripristinare, attraverso la scuola, condizioni di normalità per le giovani e i giovani di quelle aree.
Sono felice del dialogo e del confronto che contraddistingue la nostra azione condivisa: vuol dire che siamo impegnati per lo stesso obiettivo e che siamo consapevoli che l’unione e la coesione porteranno risultati importanti alle nuove generazioni. È la strada giusta e i frutti di questo cammino si vedono già.

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