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Finanza locale

Conferenza Ifel - Castelli: "Autonomia va ripensata perchè i Comuni possano contribuire a crescita Paese"

6 Luglio 2017

Negli ultimi anni "si è prodotta una vera aberrazione che ha portato i bilanci comunali a sostenere stress notevoli”

“Il riconoscimento delle autonomie locali contenuto nell’articolo 5 della Costituzione è andato via via logorandosi a partire dalla riforma del Titolo del 2001. Se è vero che l’autonomia locale fa crescere il Paese, è anche vero che essa va ripensata per mettere i Comuni nelle condizioni di portare il proprio contributo effettivo ed efficiente alla crescita del sistema Paese”. Lo ha sottolineato Guido Castelli, presidente di Ifel, delegato Anci alla Finanza locale e sindaco di Ascoli Piceno, nel suo intervento di apertura dei lavori della VI Conferenza sulla Finanza e l’Economia locale che si sta svolgendo a Roma.
Castelli ha spiegato come i principi, che erano alla base della legge 42 del 2009, sono stati stravolti negli anni a causa di alcune torsioni. Innanzitutto, “il contributo dei Comuni al risanamento finanziario del Paese negli anni della crisi, contributo che è stato sproporzionato rispetto ad altri settori della Pa. Si è prodotta – ha proseguito - una vera aberrazione che ha portato i bilanci comunali a sostenere stress notevoli”.
Accanto a questo elemento il delegato alla Finanza locale ha indicato la “compressione progressiva della spesa corrente dei Comuni, che si è attestata sul 20% della loro capacità di spesa nel 2010. Questa condizione, abbinata alla riduzione del personale ed al blocco del turnover – ha ribadito Castelli – ha logorato il sistema di efficienza dell’intero comparto comunale”. Tutto questo si è tradotto in una “riduzione anche della capacità di risposta delle amministrazioni locali ai nuovi bisogni delle comunità locali, soprattutto sul versante del welfare e delle nuove fragilità sociali”.
Infine, il sindaco di Ascoli Piceno si è soffermato sulla grande questione del debito, da lui definito uno dei “tanti paradossi della finanza locale”. Infatti, “mentre negli ultimi anni il debito complessivo del paese è aumentato, è diminuita di molto la capacità di investimento dei Comuni in modo tale da non frenare la dinamica generale del debito”.
Da qui l’auspicio di Castelli perché si “azzeri l'attuale impianto normativo di finanza locale per avere una nuova normativa, chiara e coerente, fondata – ha concluso - su forti principi che sostengano il ruolo dei Comuni”.

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