"I Comuni fanno fatica a dotarsi di una struttura di Protezione Civile stabile, ma è necessario che questo accada, per affrontare i rischi e perchè è doveroso rispettare le norme che indicano specifiche e serie responsabilità in capo agli Amministratori locali. Per questo è necessario introdurre una logica di sistema che coinvolga tutte le istituzioni implicate nella questione". Laura Albani, Responsabile del Dipartimento Ambiente e Protezione Civile dell'Anci, è intervenuta oggi nella Casa dei Comuni in occasione del corso di formazione "Il sistema della Protezione Civile e il ruolo dei Comuni" promosso dalla Scuola Superiore di Protezione Civile gestita da Éupolis Lombardia, e ANCI Lombardia
Il corso ha chiarito ai partecipanti il ruolo e le responsabilità del personale dei Comuni all'interno del composito sistema di Protezione civile, con particolare attenzione all'adeguatezza e all'aggiornamento dei Piani di Emergenza Comunali.

Roberto Ferrari, Presidente del Dipartimento sicurezza e Protezione Civile di Anci Lombardia, vista la complessità dei temi trattati, che interessano Amministratori e tecnici comunali, ma anche le comunità locali, ha sottolineato come "in questi anni è stata fondamentale la collaborazione con Éupolis Lombardia e con l'Assessorato Protezione Civile di Regione Lombardia", che assicura una costante copertura delle esigenze formative dei Comuni.
"Alla platea di tecnici, tengo a evidenziare la loro importanza nel sistema comunale, perchè la loro continuità assicura la memoria dei territori, e la loro capacità di sollecitare gli amministratori è fondamentale" ha osservato Ferrari, per il quale i Sindaci devono comprendere "le loro responsabilità nel campo della Protezione civile poichè le emergenze possono capitare anche mentre si stanno insediando, o quando possono essere impreparati. Ma le responsabilità non guardano a quando o al come le calamità accadono".
Infine, per Ferrari "i funzionari hanno anche il compito di formare i cittadini e di far loro conoscere i piani emergenza, per poter porre in essere azioni di protezione che vanno anche oltre la popolazione che risiede nelle zone sensibili".

Per capire se i Comuni sono o meno preparati su questo tema, è intervenuto Lorenzo Alessandrini del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, che si è detto "non completamente soddisfatto della situazione", perchè "se dobbiamo ricorrere a norme che obbligano, entro 90 giorni, ad adottare dei piani di Protezione, vuol dire che ci sono problemi", ma sono in "aumento l'attenzione e la maturità dei Comuni e delle Amministrazioni".
Per Alessandrini "le nuove generazioni di Sindaci hanno una certa maturità su questo argomento", anche perchè negli anni abbiamo subito la "lezione brutale che ci ha dato la natura, che ci ha fatto drizzare le orecchie". (LS)