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Assemblea regionale piccoli Comuni, Marchi: "Comuni devono essere nella condizione di semplificare il proprio operato"

17 Giugno 2017

Si è tenuta a Milano la riunione regionale degli Amministratori dei piccoli centri

Semplificazione e autonomia sono le due richieste fondamentali che i piccoli Comuni lombardi riuniti in assemblea nella Casa dei Comuni a Milano hanno rivolto al Parlamento, al Governo e a Regione Lombardia.
Michel Marchi, Presidente del Dipartimento Anci Piccoli Comuni, si è fatto portavoce di queste istanze, considerando come "i Comuni devono essere messi nelle condizioni di semplificare il proprio operato, volgendo l’attenzione alla crescita sociale impostata dalle linee che la singola Giunta intenderà perseguire. Non è più sostenibile che si arrivi a dover adempiere a più di 70 comunicazioni obbligatorie, che, in un anno lavorativo, al lordo di ferie e corsi di formazione, sono più di un adempimento a settimana. 
Per precisare quanto sia necessario agevolare la quotidianità dei piccoli centri, Marchi ha ricordato "la recente questione delle sanzioni Istat, elevate a molti Comuni soprattutto piccoli per mancata comunicazioni di dati relativi ai permessi di costruire 2015. Anci Lombardia si è mossa fornendo ai Sindaci una bozza di ricorso da presentare ai Prefetti e organizzando un momento di confronto qui a Milano. Inoltre, grazie anche ai parlamentari lombardi, è stato presentato un emendamento al DL 50/2017, non accolto in una prima fase ma recuperato in commissione bilancio del senato in questi giorni. Un epilogo quindi positivo e importante".
Il Sindaco di Gerre de' Caprioli nella sua relazione ha posto l'attenzione sullo scenario quotidiano dove "i piccoli Comuni stanno perdendo tutto: farmacie, scuole, parrocchie, poste, banche… e quindi la vita! Da qui nasce il grande lavoro che a livello nazionale si sta facendo con l’operazione “controesodo”. E sempre da qui nascono gli obiettivi di rilancio delle aree interne". 
In un quadro simile, inoltre, "l’associazionismo è fermo al palo, nonostante si sia parlato più volte di un accoglimento parziale delle proposte Anci sulla ridefinizione del concetto di Unioni, Fusioni e gestioni associate", pertanto "parlare ormai di questo tema mi fa sentire “ciambellano del nulla” come cantava De Gregori". E' quindi doveroso che Governo e Parlamento "comprendano come questa partita, insieme alla ripresa della Legge Delrio, sono la prima pietra per ricostruire il rapporto Stato-Enti Locali. Se non si mette mano a queste due Norme in breve tempo ci troveremo con una situazione confusionaria, instabile e incerta che non potrà che avere come effetto un disastro in termini di associazionismo dopo la tornata elettorale del 2019".

Impegno per far contare i piccoli Comuni
"I piccoli Comuni amministrano il 54% del territorio nazionale, serve quindi rispetto per queste istituzioni" ha affermato Massimo Castelli, coordinatore nazionale Anci piccoli Comuni aprendo il suo intervento all'assemblea lombarda. Castelli ha posto l'attenzione sulla necessità di garantire "la tenuta dei territori", minacciati dal "rischio spopolamento e perdita di servizi", basti pensare che "in Lombardia ci sono 34 Comuni senza alcun esercizio commerciale e 193 con meno di 3 punti commerciali. Se vogliamo parlare di garanzia di servizi dobbiamo pensare inevitabilmente a una fiscalità differenziata" per queste aree. Castelli, invitando i Sindaci alla prossima Assemblea nazionale di San Benedetto del Tronto, ha dichiarato che dall'appuntamento marchigiano partirà la richiesta di "lasciare ai territori la capacità di autodeterminarsi, per così dare servizi alle comunità e non lasciare che i Comuni si desertifichino".

Parlamento e Regione: le strategie
L'Onorevole Antonio Misiani, promotore della Legge "Comune Semplice" ha raccolto le suggestioni di Marchi, sottolineando che la "semplificazione è un'esigenza fondamentale", e come in Parlamento ha subito cercato di "trasformare in azioni concrete" la proposta.
Dal Consiglio regionale è intervenuto Carlo Malvezzi, Presidente della Commissione Affari Istituzionali, per il quale il "lavoro sulla regionalizzazione dei fondi alle Unioni è fondamentale, perchè basato su una ripartizione in funzione del merito e dell'efficienza". Per Malevezzi, in merito alle fusioni di Comuni, è altrettanto importante aver introdotto "una norma per verificare fin da subito la volontà dei cittadini, perchè altrimenti si porta avanti un lavoro senza il necessario consenso popolare".

Anci e il contesto lombardo
Matteo Bianchi, Sindaco di Morazzone e Vicepresidente di Anci, ha evidenziato come a livello nazionale si sta lavorando a un tavolo per "facilitare le procedure che i Comuni hanno sviluppato in merito alle aree interne" e per mettere a fattor comune le "politiche locali in merito all'associazionismo", affinchè siano da "esempio per superare l'empasse in cui siamo da tempo su questo tema". Anche per Bianchi è inoltre fondamentale parlare di "defiscalizzazione per migliorare l'attrattività e l'attività dei territori".
I lavori della mattinata sono stati chiusi da Pier Attilio Superti, Segretario generale di Anci Lombardia, per il quale "se vogliamo salvare nostri territori dobbiamo renderli attrattivi, altrimenti senza servizi e altro, le giovani coppie se ne andranno". Per questo Superti indica per gli Amministratori il "bisogno di una capacità di governo più alta, perchè oggi è richiesta la capacità di affrontare problemi più complessi". Il Segretario invoca inoltre maggiore considerazione per il ruolo di amministratore, perchè "non esiste resposabilità senza autonomia, senza adeguatezza dei livelli di governo e senza competenze diffuse". Infine una nota sul lavoro di Anci Lombardia che, ad esempio, in occasione della recente approvazione del Patto di stabilità territoriale ha fatto sì che una parte fondamentale dei fondi disponibili fossero destinati alle esigenze dei piccoli Comuni. (LS)

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