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IMMIGRAZIONE

Lamorgese: sui migranti ognuno farà la propria parte

24 Maggio 2017

Perchè il piano di mutua collaborazione tra Prefettura e Comuni funzioni, nessun sindaco potrà dire no all'accoglienza.

"Ognuno sarà chiamato a fare la propria parte". Non ha dubbi il Prefetto di Milano Luciana Lamorgese, mentre apre il tavolo di confronto che si è svolto questa mattina, 24 maggio, presso la sede di Anci Lombardia in via Rovello 2 a Milano, nel definire come è possibile far funzionare il patto siglato alla presenza del Ministro dell'Interno Marco Minniti. "Chi ha accettato di siglare il protocollo - sono già 80 i sindaci firmatari - avarà la possibilità di gestire il flusso degli arrivi in modo concordato e pianificato, allocando i migranti nelle strutture che sa essere disponibili. Chi pensa di mettersi sulle barricate o di dire dei no aprioristici, si vedrà imporre le quote di assegnazione e i luoghi di destinazione".

Il documento firmato con Minniti ha anche il merito di chiarire con precisione le competenze di ognuno degli attori coinvolti: "Il che è essenziale - osserva Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci per l'Immigrazione - perchè, per esempio, nessuno meglio dei sindaci conosce la realtà locale e l'impatto sociale degli arrivi, mentre la prefettura è l'organo più adatto a gestire la gara per l'acquisizione della struttura che l'amministrazione comunale ha segnalato".

Si tratta, ad ogni modo, di un passaggio che avverrà in modo graduale, senza dimenticare il legame fondamentale che i CAS hanno con i progetti Sprar: "Nostro obiettivo è convincere i sindaci a investire sempre di più in progetti Sprar, perchè sono solo loro a garantire la necessaria integrazione con i cittadini e con il tessuto sociale esistente". "Certo, purchè non passi il concetto - O Sprar o niente", precisa Veronica Nicotra, segretario generale Anci che ha richiesto garanzie precise in termini di sacrificio richiesto ai comuni che accolgono. Obiezione a cui ha risposto il presidente di Anci Lombardia, Roberto Scanagatti: "Porteremo avanti la politica di accoglienza diffusa, che ha dato già buoni risultati e daremo tutto il nostro sostegno, come associazione, ai comuni perchè sappiano quali sono le opzioni percorribili, sulla strada dell'accoglienza e quali conseguenze comporta una scelta rispetto a un'altra".
Luca Pacini, responsabile welfare di Anci Nazionale, ha ricordato che esistono un numero verde, uno spazio dedicato sul sito, un servizio di tutoraggio e un help desk dedicati, soprattutto per chiarire i dubbi che "molti piccoli Comuni manifgestano durante gli incontri con le Anci regionali" come ha evidenziato la vicepresidente di Anci Lombardia e referente del tavolo politico Sprar Federica Bernardi.

Nel vivace dibattito che è seguito alla presentazione, ci sono state alcune prese di posizione decise, come quella del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori: "Apprezzo gli sforzi fatti da Milano per la sigla del protocollo, che mi auguro possa essere replicato anche a Bergamo, ma sono obbligato a ricordare che la realtà con cui i sindaci devono fare i conti è spesso differente da quella che si racconta sui media o nei tavoli di confronto. Se vogliamo che l'accoglienza diffusa funzioni, allora ci vuole un sistema di incentivazione vera, per i primi cittadini che accolgono". Gori spiega: "Perchè non la leghiamo, per esempio, allo sblocco del turnover? O all'inserimento in una corsia preferenziale per l'accesso a fondi e finanziamenti europei?" E aggiunge che perchè le politiche di integrazione siano davvero efficaci, deve essere chiaro al migrante che seguendole ottiene un qualche vantaggio (per esempio, nel travagliato percorso verso l'acquisizione del permesso di soggiorno). Anche Giovanni Rossoni, sindaco di Offanengo, ha rivolto un appello ai presenti: "Ricordiamo sempre al Governo che non è possibile andare avanti così. E che per comuni come il mio, da 2mila abitanti, i flussi sin qui arrivati, nel modo in cui sono stati gestiti, non è sopportabile".
C'è stato spazio anche per la presentazione di un paio di esperienze virtuose: San Donato Milanese, dove addirittura si è nella situazione paradossale di non aver riempito tutti i posti a disposizione nella struttura Sprar e la Valsassina, in cui Cas e Sprar convivono e si parlano, con successo. Tanto da aver ricevuto il plauso del Prefetto di Lecco, Liliana Baccari, presente in sala.

(Valeria Volponi)


 

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