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Comuni, emergenze, informazione, Scanagatti: "la cifra dei Sindaci è fare squadra"

3 Marzo 2017

Da Besana in Brianza oltre 17mila euro per il Comune di Accumoli

"Quando venni eletto nel 2012, all'indomani del terremoto nel Mantovano, il giorno della convocazione della prima giunta, la mattina sono andato a San Giovanni del Dosso, ho incontrato la neosindaca Angela Zibordi, e da lì è partito un legame di aiuto e conoscenza che rappresenta la cifra del nostro operato da Sindaci: il fare squadra". Il ricordo personale del Presidente di Anci Lombardia Roberto Scanagatti ha aperto il corso di formazione per i giornalisti dedicato all'informazione durante le calamità naturali e ospitato negli spazi dell'Associazione.
Scanagatti ha ricordato come Anci Lombardia "si è sempre attivata in casi di calamità, perché sui territori serve supporto tecnico, dato che spesso le prime strutture a venire meno sono quelle comunali, in un momento dove gli uffici dovrebbero essere più che mai attivi".

L'esperienza Mantovana
"Se Roberto Scanagatti nel 2012 è venuto da noi come sindaco eletto da qualche giorno, io ho giurato sulla costituzione il venerdì sera alle 22.30 e il sabato notte il comune è stato colpito dal sisma". Ancora emozionata dal ricordo, Angela Zibordi sindaco di San Giovanni del Dosso ha raccontato la sua esperienza di amministratore locale in mezzo al sisma, osservando che la "prima emergenza da affrontare è stata quella di comunicare per tenere lontane le persone dalle loro case, quindi con un megafono e una macchina ho girato il paese e invitato tutti a uscire. Poi abbiamo pensato a come assicurare cibo e riparo, ma essendo sindaco da un giorno ancora nessuno della macchina degli aiuti riusciva a contattarmi, perché gli uffici erano inagibili e il mio numero di cellulare lo avevano in pochi". Infine una considerazione sulle difficoltà dei giorni seguenti, perché "il territorio é disgregante: manca la chiesa, l'oratorio, il bar, la casa dove ospitare gli amici, lo scambio con gli altri", e qui è importante "il meccanismo dei media", che spesso guarda ai problemi, ma che può  "far sì che si veicolino informazioni corrette anche ai cittadini, perché spesso siamo presi dal correre e dal fare e non riusciamo a comunicare a tutti".
Claudio Terzi, primo cittadino di Gonzaga, nei giorni del terremoto era via "per un gemellaggio con un comune francese, e riuscivo ad avere informazioni solo via telefono. Quando sono tornato e ci sono state le nuove scosse era evidente che durante l'evento è difficilissimo capire cosa si può fare, vivendo momenti di solitudine con la propria comunità". Gonzaga è un comune lombardo di 9000 abitanti che dista solo 200 metri dall'Emilia, e Terzi, rivolgendosi ai giornalisti, ha osservato come il terremoto del 2012 "è uscito come terremoto dell'Emilia Romagna, regione dove ci sono stati i maggiori danni e le maggiori vittime, una caratterizzazione forse dovuta alla divisione del territorio in tre regioni, con tre diversi commissari, ma i nostri comuni sono a pochi metri di distanza". Importante invece è stato il ruolo della "stampa locale, molto vicina sia nel racconto dei giorni della calamità, che nei giorni in cui dovevamo far valere le nostre ragioni ai tavoli istituzionali".
In questo quadro Pier Attilio Superti, Segretario generale di Anci Lombardia, ha evidenziato come il "lavoro dell'Associazione è iniziato soprattutto quando le telecamere e i giornalisti se ne sono andati, come dimostra l'attività che ancora oggi stiamo svolgendo per i Comuni lombardi colpiti dal sisma". L'evento ha infatti colpito un cratere "formato da 15 comuni dell'Oltrepo  mantovano, vicino al Modenese, che hanno contato 900 milioni di euro di danni". Qui, come ha dichiarato Superti, le azioni di Anci Lombardia si sono mosse per "coordinare gli aiuti, uniformare le azioni dei diversi comuni, dare supporto tecnico, seguire le evoluzioni normative e, soprattutto, assicurare la presenza di personale di supporto".

Il ruolo della stampa
Giorgio Oldrini, moderatore del seminario, ha dato il via al confronto tra operatori della stampa per considerare come "le istituzioni locali si relazionano con l'informazioni in occasione di eventi tragici come i terremoti".
Paolo Pirovano, Segretario Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, ha osservato come nel nostro Paese si sia di fronte a "una cultura che dobbiamo aggiustare, perché parliamo del post terremoto" ma si deve pensare anche alla prevenzione e, compito dei giornalisti, è quello di "dover raccontare ciò che accade e capire come poter farlo".
"Il terremoto impone lo studio della geografia" ha considerato Fabrizio Binacchi direttore generale Rai Emilia Romagna, che ha seguito con attenzione il sisma del 2012,  ricordando che ai giornalisti ha sempre indicato di porre "attenzione alla paura delle popolazioni, che non va deflagrata, e a non incidere sul trauma", senza mai dimenticare  di osservare cosa accade sul "territorio quotidianamente".

I fenomeni, la solidarietà e gli interventi
Il sismologo Paolo Agugliera, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha approfondito la situazione dei terremoti in Italia, evidenziando i picchi di eventi registrati nel 2009, 2012 e 2016, sottolineando inoltre che i "terremoti non conoscono confini e si propagano nei territori".
Rinaldo Redaelli, vicesegretario generale di Anci Lombardia e capomissione nel coordinamento degli aiuti ai territori del centro Italia colpiti dal terremoto, ha quindi concluso facendo il punto sulla situazione che si sta vivendo in quelle comunità, determinata da un fenomeno singolare, "che coinvolge quattro regioni, e che ha subito un'evoluzione drammatica in seguito alle scosse di ottobre che hanno distrutto il territorio già provato dagli eventi sismici di agosto". Redaelli ha evidenziato come l'Associazione dei Comuni lombardi si è occupata di seguire il centro di Accumoli, inviando personale tecnico e polizia locale per seguire l'evoluzione degli eventi.
A fine evento il Sindaco di Besana in Brianza, Sergio Gianni Cazzaniga, è intervenuto per raccontare l'esperienza solidale che ha animato la sua comunità: "ci siamo dati l'obiettivo di donare almeno un euro per abitante, ma abbiamo raccolto di più: 17mila378 euro, da destinare ad Accumoli". Di fronte ai giornalisti il Sindaco ha sottolineato che spesso, quando si propongono iniziative solidali, la "preoccupazione dei cittadini è quella di capire dove finiranno, e quindi abbiamo pensato che la casa dei Comuni fosse il luogo più sicuro". In questa fiducia per Cazzaniga sta anche il valore dell'amministratore locale: "sempre a disposizione dei colleghi in difficoltà, sensibilizzando la popolazione sulle problematicità in cui possiamo incappare". (LS)

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