«Sappiamo che il protocollo è un palliativo». Roberto Scanagatti, presidente Anci Lombardia e sindaco uscente di Monza, si fa portavoce dei Comuni. «Le misure d’emergenza servono a non peggiorare la situazione — spiega — ma sappiamo che non sono risolutive, così come non lo sarebbero restrizioni più severe». La soluzione quale potrebbe essere? «Miriamo a progettare interventi strutturali che abbraccino tutta la Pianura padana. Bisogna agire anche quando il problema non c’è». Via dunque all’efficientamento energetico e agli incentivi al trasporto pubblico locale, al prolungamento delle metropolitane oltre che alla rottamazione dei diesel Euro 3. «Ma la maggior parte dei veicoli di questo tipo sono commerciali, non vogliamo colpire i lavoratori. Anche se la priorità deve essere la salute dei cittadini». Scanagatti è scettico invece sui blocchi totali. «Dobbiamo garantire la mobilità. Fuori da Milano i trasporti sono difficoltosi». Cosa manca? «La Regione deve avere più coraggio. Si prenda le sue responsabilità. L’adesione al protocollo Aria ora è su base volontaria, dovrebbe diventare obbligatoria. E ancora: il Pirellone già blocca i diesel Euro 0, 1 e 2. Può quindi farlo anche con gli Euro 3».