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Enti locali

Piccoli Comuni e Unioni - Consulta nazionale Anci a Genova per il rilancio della governance territoriale

24 Febbraio 2017

All'incontro presente Michel Marchi di Anci Lombardia

Numerose le tematiche di specifico interesse dei Piccoli Comuni e delle loro forme associative trattate oggi presso la sede di ANCI Liguria. Tenendo conto delle problematiche ancora aperte ma cercando di guardare anche a prospettive di sistema e di più lungo termine, è stato ribadito con forza lo stretto legame tra i Comuni di minore dimensione demografica e la gran parte del territorio della nostra penisola, fatta di Aree interne “marginalizzate” ma non marginali e che richiedono una politica nazionale in grado di affrontare il problema del disagio insediativo.
L’incontro svoltosi alla presenza di Massimo Castelli, Dimitri Tasso ed i Vicepresidenti Matteo Bianchi e Roberto Pella, rispettivamente delegato nazionale ANCI Piccoli Comuni, Unioni e Gestioni Associate, Aree Interne, con la partecipazione di Michele Malfatti, coordinatore dei Piccoli Comuni della Liguria e di numerosi coordinatori regionali, ha consentito di rilanciare quanto stigmatizzato a Bari nello scorso ottobre nell’intervento del Presidente della Repubblica, “Lo Stato appare in ritirata da questi territori dove non si produce più ricchezza e, dunque, la gente non può più vivere. Sono questioni non superabili con misure di mero riordino amministrativo. Si tratta di una grande questione nazionale di cui occorre prendere maggiore coscienza per attivare conseguenti politiche domestiche ed europee.”
“Spetta ora a tutti noi, Amministratori di queste realtà, cercare di stimolare e di contribuire al raggiungimento di tale obiettivo, partendo da una “fotografia” quanto più puntuale dello stato dei nostri territori per avanzare proposte e possibili soluzioni concrete al Governo, al Parlamento e, per quanto di competenza, alle Regioni” ha sintetizzato Massimo Castelli a margine dell’incontro, richiamando la necessità di politiche di “Controesodo” accompagnate da una forte semplificazione normativa tarata sui Piccoli Comuni in modo di “restituire” servizi e consentire condizioni di vita sostenibili nei nostri territori, partendo innanzitutto da quelle aree che hanno subito enormi ferite per i drammatici eventi sismici e che necessitano di interventi urgenti e strutturali che ne consentano il ripopolamento”.
“Abbiamo scelto di partire da Genova perché ANCI Liguria sul tema delle Aree Interne ha intrapreso una serie di azioni classificabili come best practice, da conoscere meglio e da poter declinare in un quadro complessivo più ampio” – ha commentato Matteo Bianchi. –Vogliamo lavorare in sinergia su Aree Interne e Piccoli Comuni, per costruire all’interno delle strutture istituzionali nazionali la consapevolezza delle esigenze che arrivano dal basso e dai territori. Per fare questo vogliamo strutturarci in modo tale da portare sui tavoli del Governo una proposta politica condivisa dai Sindaci su questi due temi”.
“Nel corso della Conferenza Unificata di ieri, abbiamo posto come battaglia per i prossimi mesi un’importante questione di fondamentale interesse per i Piccoli Comuni: il rimborso dell’Imu agricola, che oggi è diventato una certezza, anche se con una scadenza temporale lunga che ci siamo riservati di migliorare in sede di DL Enti Locali – ha aggiunto Roberto Pella. – Oggi il ruolo dei Piccoli Comuni all’interno della nostra Associazione sta prendendo significativamente piede, perché la Consulta è fortemente rappresentativa, sia a livello regionale, con una presenza capillare sui territori e condivisa con i Sindaci, e sempre più anche a livello nazionale”.
“Affiancare il pressing su Governo per arrivare a ridefinire materia anche a quello di una semplificazione in linea generale di procedure e adempimenti a cui sono soggetti i Comuni, fondamentale per l’attuazione delle gestioni associate – ha concluso Dimitri Tasso. - In un regime generale di taglio alle risorse, la gestione associata porta vantaggi sul medio periodo ma comporta investimenti iniziali, che senza incentivi non sono sostenibili: unire le forze per comuni che già sono allo stremo comportano un costo iniziale che non è superabile senza contributi,  contributi sono essenziali, devono essere potenziati e sono la via maestra rispetto a una gestione associata obbligatoria che, come si è dimostrato negli anni, non può essere calata dall’alto”.

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