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Anci Lombardia presenta la guida “I Comuni della Lombardia 2017”

23 Gennaio 2017

Scanagatti: “quadro municipalità lombarde complesso, diviso tra metropoli e piccoli borghi”

Anci Lombardia, in collaborazione con Ifel, presenta la guida “I Comuni della Lombardia 2017” (pubblicata in versione ebook nella sezione Multimedia del sito), che mette a disposizione alcuni dati sugli Enti locali lombardi: uno strumento agile e di facile consultazione che permetterà agli amministratori locali di avere un quadro d’insieme in cui inserire la propria realtà, e fornirà all’opinione pubblica una serie di informazioni per costruire opinioni fondate su dati oggettivi.
Le elaborazioni realizzate da Ifel e Anci Lombardia si basano su dati accessibili e messi a disposizione dall’ISTAT, dal MEF, da Infocamere, da RFI, dal GSE, dalla Banca d’Italia, dalla Protezione Civile, dai certificati di conto consuntivo dei bilanci comunali e da Anci stessa.
“La Lombardia è la regione italiana con il più alto numero di Comuni: 1527. Di essi, ben il 69,5% ha una popolazione inferiore a 5000 abitanti. E' pertanto evidente come il quadro delle municipalità lombarde sia particolarmente complesso, diviso tra metropoli e piccoli borghi, città della pianura e centri montani, grandi comuni industriali e piccoli villaggi di campagna. Per comprendere e poter operare all'interno di una situazione così variegata è necessario disporre di una sua rappresentazione veritiera e corretta, in grado di riflettere le caratteristiche e le dinamiche in corso. Per questo motivo Anci Lombardia, grazie al prezioso aiuto di Ifel, ha promosso la pubblicazione di questo pratico volume, che offre un quadro riassuntivo delle misure descrittive della realtà comunale regionale”. Ha dichiarato Roberto Scanagatti, Presidente di Anci Lombardia, illustrando i contenuti della guida.
Per Pier Attilio Superti, Segretario Generale di Anci Lombardia, “con questa operazione si rafforza la collaborazione della nostra Associazione con Ifel, che si concretizza anche nella presenza fisica di un ufficio di Ifel nella “Casa dei Comuni” di Anci Lombardia: un modo per aumentare la nostra autorevolezza nel confronto con gli altri attori istituzionali e con l’opinione pubblica”.

La guida in sintesi
Il volume “I Comuni della Lombardia 2017” si compone di cinque sezioni: Istituzioni, Finanza, Economia, Territorio, Società.

La prima “ISTITUZIONI” fornisce indicazioni sulla istituzione Comune.
Sono troppi i Comuni Lombardi? Sono troppi i Comuni italiani?
La Lombardia ha 10 milioni di abitanti. Equivale per popolazione ad uno stato europeo, in termini di PIL sarebbe nei primi posti. I comuni italiani e Lombardi non sono di più rispetto ad altri Paesi europei comparabili. La differenza sta nella sovrapposizione di compiti e funzioni che caratterizza il nostro sistema istituzionale e nella adeguatezza dei livelli di governo richiesti per svolgere funzioni e servizi. E’ necessario un riordino territoriale che definisca chiaramente “chi fa che cosa” sia nazionalmente che in Regione. Soprattutto dopo il referendum costituzionale. Va ripreso il percorso avviato superando l’idea dei Cantoni ma riarticolando le funzioni. 
• La presenza dei piccoli Comuni, di montagna e di pianura, è importante per la Lombardia: sono 1.061 su 1.527, il 69,5%. In questi piccoli Comuni la percentuale di donne sindaco è più alta che nei Comuni di maggiore dimensione: il 17,8% contro il 15,8%. La provincia che ha il maggior numero di donne sindaco è quella di Monza Brianza, quella con la minore percentuale è Sondrio. La provincia con il maggior numero di giovani sindaci under 35 è quella di Lodi con il 10%, quella con minore presenza è Como con il 3,3%.
• Le Unioni di Comuni sono 88 e coinvolgono 300 Comuni, di cui 264 sotto i 5.000 abitanti. Cremona e Pavia hanno il maggior numero di Unioni visto anche il maggior numero di piccoli Comuni.
• I dipendenti comunali sono mediamente inferiori in Lombardia che in Italia. Questo è un dato non del tutto significativo perché per gli stessi servizi ci possono essere dipendenti pubblici oppure possono essere esternalizzati.

La seconda sezione “FINANZA” riporta alcuni dati sulla situazione finanziaria dei Comuni.
• L’autonomia finanziaria dei Comuni lombardi è elevata, superiore mediamente del 10% rispetto a quella nazionale. Como è la Provincia con  la maggiore autonomia. 
• L’autonomia tributaria vede un dato in linea con la media nazionale anche se il contributo pro-capite è più elevato. La Lombardia ha il dato più alto nella riscossione effettiva dei tributi e delle tasse locali.
• La pressione fiscale è più elevata anche in considerazione del maggior livello quantitativo e qualitativo dei servizi: 753 euro contro i 637 nazionali. La Città Metropolitana ha il maggior carico fiscale, anche in considerazione di diversi fattori: l’elevato numero di servizi offerti a utenti non residenti (city users), una maggiore contribuzione al Fondo di Solidarietà Comunale. La più bassa pressione fiscale è registrata nella provincia di Bergamo. 
• La pressione fiscale è più elevata nei Comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti, in considerazione della quantità e qualità dei servizi offerti (basti pensare al Trasporto Pubblico Locale). Il dato della città metropolitana risente della base imponibile più alta rispetto ad altri territori.
• I trasferimenti dallo Stato, rispetto al dato nazionale, sono nettamente inferiori in Lombardia: 76 euro procapite lombardi rispetto ai 117 nazionali. Monza è la provincia con meno trasferimenti, Sondrio quella con valori più elevati. Il dato della Città Metropolitana risente dei trasferimenti effettuati per gli investimenti e la gestione di EXPO 2015.
• La rigidità di bilancio è ovviamente più elevata nei piccoli Comuni.

La terza sezione “ECONOMIA” mette in rilievo alcuni dati relativi alla presenza di servizi ed istituzioni economiche.
• Il tasso di nati-mortalità delle imprese è più basso nei piccoli Comuni, dato che dimostra una vera difficoltà di questi enti sia in montagna che in pianura. Per questo vanno sviluppate politiche che li dotino di infrastrutture materiali ed immateriali adeguate per tornare a essere attrattivi anche per le giovani generazioni, con conseguente aumento della domanda di beni e servizi. La realtà più dinamica è quella della Città Metropolitana, quella minore Sondrio.
• A Cremona, Pavia, Sondrio e Mantova è prevalente il settore primario.
• Il reddito pro-capite più elevato è nella Città Metropolitana, quello più basso a Sondrio.

La quarta sezione è il “TERRITORIO”.
• Il 43,3% dei piccoli Comuni è montano.
• Vi sono dati sugli impianti di energia rinnovabile, sulla motorizzazione, sulla presenza di sportelli bancari e di stazioni ferroviarie.

La quinta sezione è sulla “SOCIETÀ”.
• La densità abitativa media è superiore al doppio di quella nazionale e concentrata nei Comuni di maggiore dimensione, nella Città Metropolitana e nella Provincia di Monza e Brianza. Quella più bassa a Sondrio.
• La natalità è negativa in tutto il territorio regionale. L’indice di invecchiamento più alto è a Pavia e quello minore a Bergamo. 
• La popolazione straniera residente in Lombardia è dell’11,5%, superiore rispetto a dato nazionale dell’8,3%. La provincia con più presenza è la Città Metropolitana, quella che registra la minore presenza è Sondrio.

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