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TRASPARENZA

Decaro: “Da oggi conoscenza atti diventa diritto ma per innovare serve personale”

23 Dicembre 2016

Il Presidente Anci intervenuto alla trasmissione “Coffee Breack” su La7

 “Quella di oggi è una giornata importante. Si passa dal bisogno al diritto di conoscere gli atti della Pa che diventa così una sorta di casa di vetro”. Lo ha detto il presidente Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervenuto alla trasmissione “Coffee Breack” su La7 per parlare dell’entrata in vigore, da oggi 23 dicembre, del decreto 97/2016 previsto nell’ambito della riforma Madia.
“Nel ’90 – ha ricordato Decaro – i cittadini avevano la possibilità di conoscere atti che lo interessavano direttamente, con l’obbligo però dimostrare la legittimità di tale interesse. Da oggi, invece, il cittadino ha diritto di chiedere direttamente anche le procedure con cui si arriva, ad esempio, a una concessione, fermo restando i paletti in tema di privacy e di sicurezza nazionale”.
“Certo – ha rimarcato però il presidente Anci – tanti saranno i problemi per i Comuni che patiscono una forte carenza di personale. Siamo il comparto della Pa – ha continuato – che ha ridotto di più il costo sul personale, una curva sulle assunzioni crollata in maniera pesantissima a causa del turn over al 25%. Al vecchio governo e all’attuale che gli somiglia molto abbiamo chiesto di cambiare rotta e di arrivare ad un turn over al 75% anche per ringiovanire il nostro personale che di media è over 55 e quindi meno incline all’innovazione. L’ultima manovra – ha quindi concluso Decaro – ci ha dato soldi per fare investimenti ma anche in questo caso senza personale non possiamo intervenire”.
Al presidente Anci è stato poi chiesto un commento sulle questioni legate indagini ed eventuali dimissioni di chi è impegnato in politica: “Penso che le indagini sono come delle analisi del sangue nella fase del prelievo a cui deve seguire l’esame vero e proprio del sangue. Occorre quindi aspettare prima di dare giudizi”.

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