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Incontro Anci Lombardia - Fassino: ''Siamo a un punto limite, dopo incontro con governo decideremo come comportarci''

29 Luglio 2013

Il Presidente di Anci sollecita un confronto con l'esecutivo con l’obiettivo di ottenere 'un atteggiamento responsabile' da parte di Roma

I Comuni italiani "sono arrivati a un punto limite". Queste le parole del sindaco di Torino e presidente nazionale dell'Anci, Piero Fassino, durante l'incontro a Milano con i sindaci lombardi, per discutere dei tagli agli enti locali da parte del Governo. Sono circa un centinaio i sindaci lombardi che si sono ritrovati oggi a Milano  (visualizza le immagini).
In questi giorni i sindaci italiani, ha spiegato Fassino, "sono destinatari di una nuova richiesta da parte di ministero degli Interni e dell'Economia che hanno tagliato altri 700 milioni di euro ai Comuni, questo non e' francamente sostenibile". Piero Fassino ha chiarito che questi nuovi tagli dovrebbero compensare il minore introito dell'Imu da parte dello Stato che "siccome non sa dove andare prenderli questi soldi in meno, li chiede ai Comuni. A questa richiesta noi diciamo no". "Abbiamo chiesto un incontro al premier Letta, al vice premier Angelino Alfano e al ministro Graziano Delrio - ha detto Fassino - e in base a quanto emergera' dall'incontro l'Anci decidera' come comportarsi. Ci aspettiamo un atteggiamento responsabile perche' tutti si devono rendere conto che i Comuni non sono centri di spesa parassitari, come crede qualche burocrate romano, ma erogatori di servizi essenziali per i cittadini".
 'Da 12 anni – ha detto poi Fassino parlando alla platea dei sindaci lombardi - abbiamo ridotto constantemente le risorse. E fino ad oggi, facendo miracoli, i Comuni sono riusciti ad erogare servizi'. In questo contesto, il taglio dell'Imu potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso: 'Siamo arrivati a un punto limite. E ora ci vengon chiesti altri 700 milioni di euro, sono tagli insopportabili e insostenibili che devono andare a compensare il mancato introito Imu da parte dello Stato'.  
 L'Anci sollecita percio' un confronto con l'esecutivo con l’obiettivo di ottenere 'un atteggiamento responsabile' da parte di Roma. Perche' 'i comuni non sono centrali di spesa parassitarie”. E ancora: 'Non siamo ufficiali prefettizi, ma sindaci eletti che devono rispondere agli elettori'.

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