"La situazione in cui ci troviamo è figlia di una condizione generata nel corso degli ultimi 20 anni, nei quali si è persa ogni capacità di interlocuzione tra governo ed enti locali" ha esordito così Roberto Scanagatti, Sindaco di Monza e Vicepresidente di ANCI Lombardia, durante  l'incontro con il Presidente ANCI, Fassino  (visualizza le immagini).
Per Scanagatti "si è sempre deciso sulla testa degli enti locali e sono state prese delle decisioni senza interloquire con i Comuni. Le nostre richieste sono rimaste inascoltate e si è sempre aggiunto qualcosa in più. Di conseguenza ora siamo in situazione di perenne incertezza e non sappiamo come agire. Non abbiamo alcuna possibilità di programmazione, i nostri bilanci sono incomprimibili e abbiamo solo un 15% di margine su cui operare".
Per Scanagatti "su questi problemi dobbiamo aprire una nuova stagione di confronto istituzionale. C'è bisogno di concretezza e la crisi non può essere una scusa ma l'occasione per rispondere realmente ai bisogni dei cittadini".
Il Sindaco di Monza ha quindi sottolineato che "l'elemento vero è che noi non stiamo conducendo una battaglia corporativa ma una battaglia dei comuni e dei sindaci che difendono i loro cittadini e i territori".

Ha quindi preso la parola Giulio Gallera, Vicepresidente di ANCI Lombardia, che ha evidenziato come "oggi è il momento in cui dobbiamo agire perché sul tavolo ci sono questioni importanti e inderogabili. Oggi il poter contare su un presidente come Fassino significa poter contare sulla possibilità di andare oltre e cambiare l'interazione tra il governo e i comuni".
Gallera si è definito "indignato per la campagna che sta attecchendo contro la gestione degli enti locali, visti come spreconi e utilizzatori di risorse, senza considerare che i trasferimenti si sono contratti e che l'unica misura per poter uscire da questa situazione di crisi è quella di poter disporre di risorse. Da questa campagna, inoltre, nasce l'idea che serve ritorno al centralismo".
Il vicepresidente di ANCI Lombardia ha concluso dichiarando che "oggi serve intraprendere una battaglia che deve esser compiuta anche nei confronti di quei nostri rappresentanti che, una volta arrivati al governo, si scontrano con il burocrate di turno che mette loro di fronte innumerevoli difficoltà che rendono impossibili il cambiamento".