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Circolare n. 50/2018

Report convegno Anci e Federsanità Lombardia “Equo, umano e sostenibile: il sistema sanitario del futuro risponde a sfide inedite"

9 Febbraio 2018

Circolare n. 50/2018

Milano, 9 febbraio 2018
Prot. n. 447/18
Circolare n. 50/2018
Ai Signori 
Sindaci
Assessori al Welfare 
Responsabili di settore 
Comuni della Lombardia 
Organi di Anci Lombardia  

Oggetto: Report convegno Anci e Federsanità Lombardia  “Equo, umano e sostenibile: il sistema sanitario del futuro risponde a sfide inedite"

Gentilissimi,
in calce Vi trasmettiamo un breve report dell’interessante convegno di ieri giovedì 8 febbraio 2018, organizzato da ANCI Lombardia  e Federsanità ANCI Lombardia sul tema “Equo, umano e sostenibile: il sistema sanitario del futuro risponde a sfide inedite”. L’incontro, utile per fare il punto sulle linee di sviluppo future del welfare regionale, è stato coordinato dal Presidente di Federsanità ANCI Lombardia, Massimo Giupponi, ed ha visto l’autorevole intervento di Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità.
I lavori della mattinata sono stati arricchiti dall 'intervento del direttore della  D.G.Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Daverio e dal successivo confronto tra  gli ospiti e il Presidente del Dipartimento Welfare di ANCI Lombardia e il Direttore dell' 'ASST Ovest Milanese Massimo Lombardo.
Un appuntamento che ha visto una numerosa presenza in sala e in collegamento streaming di addetti ai lavori, amministratori locali, direttori di ATS e di ASST lombarde. 
La registrazione video dell’intero evento è consultabile sul sito di ANCI Lombardia www.anci.lombardia.it  nella sezione multimedia.
Unitamente alla presente trasmettiamo le presentazioni illustrate dai relatori durante il convegno.

Cordiali saluti.
Rinaldo Redaelli  Vice Segretario Anci Lombardia 

REPORT
Dopo i saluti di apertura di Giacomo Bazzoni, vicepresidente di Federsanità Anci, che ha portato il messaggio di benvenuto alla platea del presidente di Anci Lombardia Virginio Brivio, ha preso il via il momento di confronto organizzato da Federsanità Anci Lombardia presso la Casa dei Comuni sul tema: "Il sistema sanitario tra sostenibilità ed esperienze in atto". Un'occasione per capire come, partendo dal giudizio positivo condiviso sulla Legge 23, è possibile fare rete e attivare un registro programmatico comune tra Anci, Federsanità Lombardia e i livelli più alti di confronto. E per ragionare su come garantire la sostenibilità economica del sistema sanitario, evidenziando a una platea di addetti ai lavori quanto di buono si sta facendo, in particolare, nella nostra Regione.
A moderare i lavori era presente il Presidente di Federsanità Anci Lombardia, Massimo Giupponi, che ha evidenziato come "Federsanità Anci Lombardia, una realtà associativa che mette a fianco Aziende sanitarie e Comuni e che ha la funzione di facilitare il raccordo tra queste realtà, propone oggi un momento di approfondimento particolarmente attuale e importante. Considerando il tema della sostenibilità del sistema sanitario e la presentazione di quello che si sta facendo oggi nella regione Lombardia, vogliamo fornire un'occasione per poter apprendere contenuti e  acquisire un maggiore livello di consapevolezza".
Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, ha esordito: "Ammiro da tempo cosa ha fatto la Lombardia, contesto di eccellenza e leadership a livello mondiale. Parlare di politiche future significa però innanzitutto prendere coscienza del fatto che siamo di fronte a uno scenario preoccupante, a un contesto tempestoso - il mondo viene definito da Friedman piatto, caldo, affollato e interconnesso - in cui la spesa sanitaria cresce a ritmi vertiginosi, tanto da mettere quasi in crisi il modello di welfare europeo". Il rischio è che si vada in cortocircuito anche in Lombardia, se la politica non interviene: "Il nostro sistema non è in sicurezza: di fronte alle sfide del futuro non siamo al sicuro. Non vorrei che facessimo la fine della Gran Bretagna dove c'è un incremento della mortalità, registriamo record nelle chiamate di emergenza, ci sono liste di attesa persino per il medico generico, un record di assenteismo e si sono registrate morti di fame in ospedale per mancanza personale", ha proseguito.
Cosa fare, quindi? Per Ricciardi, già il fatto di non considerare la malattia una disgrazia, deve essere motivo di orgoglio. "Ma questo concetto deve essere condiviso dalla comunità, perchè si colmi per esempio il divario Nord-Sud, dove permangono problemi nell'assistenza domiciliare, ci sono enormi sprechi nell'uso dei farmaci e ci sono riflessi importanti sulla aspettativa di vita media. Per sedare queste spinte destabilizzanti, "fare un po' di più non basta: dobbiamo convincere i politici a investire nel settore sanitario, e i cittadini a guadagnare salute. Perchè altrimenti non avremo mai i soldi sufficienti a curarne milioni", spiega Ricciardi. Che ha concluso il suo intervento dettando tre linee di intervento su cui è bene che il sistema sanitario cominci a muoversi il prima possibile: prevenzione e intervento precoce; empowerment dei cittadini come atto manageriale e riorganizzazione delle prestazioni sanitarie.
Per Giovanni Daverio, Direttore Generale Direzione Generale Welfare Regione Lombardia: "Qui abbiamo un sistema vincente rispetto a capacità, ricerca, standard che deve però essere riaggiornato attraverso una ponderazione tra sviluppi epidemiologici e capacità di reazione. Il senso della legge 23 è: "Capacità di risposta e sostenibilità, con uno spostamento dell'asse di cura sul territorio. E un sistema che intende rispondere con alta specializzazione, deve trovare il modo di aggiornarsi ai cambiamenti, in una logica di revisione che si inquadra nel passaggio dall'idea di curare a quella di prendersi cura". 
La tavola rotonda coordinata da Giupponi ha visto Graziano Pirotta, Presidente dipartimento Welfare di Anci Lombardia coinvolgere nuovamente Walter Ricciardi nella definizione dei prossimi step: "Comincerei con il prendere consapevolezza di dove siamo, sia nel bene sia nel male e di come la Lombardia è arrivata all'eccellenza. Poi, bisognerà tenere conto del fatto che purtroppo noi scontiamo le regole applicate dalla burocrazia dello stato, siamo penalizzati senza tenere conto delle differenze regionali. La Lombardia ha la responsabilità di far vincere questo modello e come virtuosi ci dobbiamo preoccupare di altre realtà, in cui questi discorsi e modelli sono ancora, ahimè, improponibili".  Continua nelle domande Massimo Lombardo, direttore Generale Asst Ovest Milanese: "Serve maggiore flessibilitàsui temi emergenti come le cronicità, secondo un modello sempre più manageriale. Può  - chiedo provocatoriamente – avere ragione chi sostiene che la salvezza è privatizzare?" Daverio punta piuttosto sulla creazione di diversi livelli di integrazione, secondo le responsabiltà di ciascuno. La chiusura a Ricciardi: "Per dare servizi ai cittadini in modo complesso e innovativo, la privatizzazione non funziona, crea disguglianze e fa perdere soldi, generando guadagno solo per chi ne sa approfittare. Il sistema, qualunque esso sia, deve essere equo e umano". 
In conclusione è intervenuto Carlo Picco in rappresentanza di FIASO, che ha accolto positivamente l'invito all'evento come prima forma di collaborazione tra operatori del settore. Secondo Picco "abbiamo sentito declinare una riforma sanitaria quale elemento di programmazione forte su base regionale, che ci fa pensare che il modello di sanità regionale è un modello che funziona". Pertanto è positivo "che le regioni che riescono a innovare, possono fare da laboratorio per le altre".

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